Tipi di Imprenditore Dal Punto di Vista della Società

Quali sono i Tipi di Imprenditore Dal Punto di Vista della Società?

Quanti Tipi di Imprenditore pensi possano esistere per l’opinione pubblica? Ti stupirà leggere che sono più di quanti immagini.

[14 Febbraio, Ragusa]

Caro Imprenditore Coraggioso

Qui Angelo, direttamente dalla Giungla del Web Marketing Operativo e dal paradiso del “Brand Diretto

Dopo 6 anni di relazioni con tanti tipi di imprenditore, mi ritrovavo ieri a fare una riflessione.
La percezione dell’imprenditoria in Italia e nella cultura di massa del nostro paese è assurda.
Spesso si pensa che gli imprenditori siano “tutti una razza”.
 
  • L’imprenditore è quello che ha rubato per essere ricco e grazie agli amici politici ha ottenuto le cose che ha ottenuto.

Grazie ad esempi come Berlusconi ed a tanti imprenditori truffaldini, la figura dell’imprenditore è stata ricoperta di significati negativi.

  • Oppure, ancor più spesso, l’imprenditore viene etichettato come una persona crudele.

Per intenderci, è la stessa cosa che si sente spesso dire alla squadra di calcio che vince 7 a 1 ovvero “dovevano fermarsi prima, così non è giusto!”

Devi evitare lo scontro, non devi essere percepito come una minaccia, devi tenere un basso profilo, non devi farti notare, devi vivere e lasciar vivere.

Altrimenti…

  • L’imprenditore viene percepito come avido. Il negozio “in più” puoi aprirlo solo se devi sistemare il figlio, il fratello, il cugino, allora si, non sei avido .

Non puoi aprire un altro negozio perché rischi di dar fastidio ai concorrenti con cui devi avere un rapporto di amicizia.

Se fai prezzi più bassi dei tuoi concorrenti preparati alle rappresaglie di chi ti insulta o te ne fa di tutti i colori.

In molti pensano che, se sei intenzionato a far soldi, sei una persona avara, sei senza cuore, sei un uomo senza morale, uno scriteriato senza scrupoli.

  • Altre volte invece l’imprenditore viene percepito in uno stato di eterna sottomissione. In Italia poi ancor di più.
In Italia se vuoi fare impresa non puoi aprire e lavorare ma “devi chiedere il permesso” o “fare domanda”.
 
In Italia, in pratica, il presupposto psicologico dell’imprenditore è la supplica.
 
Non sto certo professando un mondo anarchico e senza regole, non voglio dire questo.
Dico solo che, se voglio aprire un’azienda devo poterlo fare senza chiedere permesso e poi, se violo le regole, subire le conseguenze legali.
 
Quando compro un coltello non mi chiedono il permesso eppure potrei comunque fare una strage.
Non capisco perché non debba valere lo stesso per le imprese.
Sempre meglio di sentirsi spiritualmente uno schifo ancor prima di iniziare.
In estrema sintesi:
Esiste una cultura contraria al successo economico.
Ma la cosa che stupisce è che questa cultura contraria al successo economico esiste anche tra gli imprenditori.
In genere è anche facile accorgersene.
 
La loro comunicazione ed il loro marketing è tutto un “volemose bene”, un “aiutaci a salvare una famiglia”, ” una bambina cieca” a “donare qualcosa ai terremotati”
Questo il tipico messaggio che per l’opinione pubblica è accettabile.
Mai, mai dire che VOGLIO FARE SOLDI, voglio spaccare in due la concorrenza, mai pensare ad avere successo nella vita.
 
Volendo essere sintetici, con tutti i le dovute eccezioni, si potrebbe dire che Il problema principale di questi ultimi tempi è proprio la mancanza di cultura del successo.
 
In alcuni casi non esiste proprio, sotterrata da palate di discorsi moralistici falsi e abietti.
 
Eppure pochi sanno che il capitalismo nasce proprio dalla religione e dal cristianesimo in particolare.
Sto leggendo un saggio di Max Weber illuminante in tal senso, “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”

Conclusioni

Questi primi due mesi del 2017 ho incontrato tanti tipi di imprenditore
A memoria, non ricordo di averne incontrati tanti nello stesso intervallo temporale.
 
Sono state settimane faticosissime, con picchi anche di 5 appuntamenti al giorno, ma assolutamente soddisfacenti.
 
È incredibile quanti modi diversi di intendere l’imprenditoria esistano.
 
Per forza di cose, non tutti gli imprenditori sono in realtà “veri imprenditori”:
  • C’è chi ha ereditato l’attività ma non ha voglia di essere un imprenditore (ma  c’ anche chi ha ereditato l’attività ed è più bravo dei suoi predecessori)
  • Chi ha scambiato il fare impresa con “il posto fisso” (ovviamente parlo di “posto fisso” tra virgolette in senso negativo ovvero quel lavoro dove tutto viene percepito come dovuto e dove ci si accontenta di quello che si ha. Ci sono tante persone “dipendenti” in senso stretto che sono più “imprenditori” di tanti che lo sono solo sulla carta.
  • Chi pensa l’impresa come una Onlus ( ogni impresa deve avere una missione altrimenti è una associazione a delinquere, questo è chiaro. Ma l’impresa ha bisogno di fare profitti e per fare questo deve fare marketing, quindi: differenziarsi, posizionarsi e puntare a crescere sempre di più)
  • Chi ha una visione troppo opportunistica del fare impresa. (Al contrario del caso precedente, c’è chi vuole SOLO fare soldi e non vuole fare investimenti. Si chiamano opportunisti e non imprenditori)
Per questo motivo per esempio non tutti possono lavorare con Stuzzicadentity ed il Web Marketing Operativo e con il sistema Brand Diretto.
 
Solo gli imprenditori coraggiosi, che hanno una cultura consapevole del successo possono farlo.
A tutti questi dico, abbiate fede, continuate a conservare forza e coraggio.
Non abbiate dubbi sul vostro operato e
sappiate  che non siete più soli.
P.s.
Hai sentito anche tu delle visioni imprenditoriali assurde e contrarie alla cultura del successo economico?
Scrivile in un commento qui Sotto.

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